The anti-social network for the underdogs in all of us

Tra il sociale e l’antisociale, io ho sempre parteggiato per il secondo.
Per cui forse il mio giudizio è di parte.

For the underdog in all of us.

Però devo proprio dirlo: prima di vedere The Social Network, Mark Elliott Zuckerberg mi stava più antipatico di Daniel Faraday.
Adesso invece per me è diventato il personaggio sfigato di un college drama (che tra il resto avevo pure già visto. Vedi: The Greek. La confraternita. Non notate -qua sotto- una vaga somiglianza?).

G(r)eek
G(r)eek

Ne concludo che secondo me nel lungometraggio è stata censurata la parte finale della storia.
Quella in cui D.F. bussa, per serendipitosa coincidenza, alla porta di M.Z.
Quella in cui D.F. ha l’illuminazione e decide di fare un film su di lui.
Quella in cui M.Z. gli cede il 0,3% della società, in cambio di un ritratto da nerd che stimoli l’identificazione da parte degli underdogs che ci sono in all of us (Sull’onda della recente rabilitazione dei gruppi di canto colare). Giusto per riabilitare la sua immagine nei confronti di chicks collegiali e galline costrette al cannibalismo coatto.

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